Bolgheri è stato il mio primo #thepostcardsproject. Un’idea ardita con la quale avrei l’ambizione di girare le città più importanti del mondo e come in tante matrioske, fotografarne i luoghi più iconici sovrapponendoli a quelle cartoline che oramai consideriamo oggetti vintage.
Era luglio 2014 quando, durante una delle mie solite passeggiate estive, pensai: perché non iniziare questo percorso realizzando un’immagine di uno dei luoghi a me più cari in assoluto? Non sto parlando di Firenze, sarebbe troppo facile, ma del palcoscenico di molte delle mie vacanze estive: Bolgheri in provincia di Livorno. Nacque così questo progetto “folle” del quale, recentemente, ne ha parlato anche il giornalista Nicola Perilli sul quotidiano La Repubblica.
Bolgheri: cosa fare
Il piccolo borgo in provincia di Livorno vanta una lunga storia centenaria ma il motivo per cui è rinomato in tutto il mondo è l’indissolubile legame che lo lega all’infanzia e alla poesia di Giosuè Carducci. Passeggiando per i caratteristici vicoli si incontrano la targa sulla casa dove visse e la statua di Nonna Lucia la cui salma è ancora sepolta nel piccolo cimitero di paese. Ciò che rende Bolgheri unica è anche il meraviglioso contesto paesaggistico in cui è immersa, le dolci colline che d’estate si tingono d’oro ed il lungo viale di “cipressi alti e schietti van da san Guido in dupilce filar”.
Dove mangiare nel borgo di Giosuè Carducci
Sono davvero tanti i locali ed enoteche dove mangiare ottimo cibo toscano, salumi, bistecca alla fiorentina accompagnati da pregiato vino della zona. Personalmente sono rimasta positivamente colpita dalla Cantinetta di Bolgheri, situata in Largo Nonna Lucia, la Cantinetta è un locale finemente arredato che offre specialtà tipiche di alta qualità. Un’altra bottega rinomata, soprattutto per la merenda, è l’Enoteca la Piccola Dipensa in Piazza Carlo Alberto, un delizioso locale rustico situato proprio nella stessa casa in cui visse il poeta Giosuè Carducci.